La Pratica Psicomotoria secondo la metodologia di B.Aucouturier è nata in Francia circa trent’anni fa, si è sviluppata in Italia a partire dalla metà degli anni ‘70 e viene attualmente praticata da specialisti formati attraverso iter formativi triennali presso le Scuole italiane di Pratica Psicomotoria, con la supervisione scientifica dello stesso Prof. B. Aucouturier.
La Pratica Psicomotoria si basa su alcune concezioni fondamentali riguardanti la persona e il suo modo di essere. Essa considera la persona in modo “globale”, ovvero come stretta unione tra struttura somatica, affettiva e cognitiva, rispetta l’originalità del suo essere/agire, riconosce l’espressività psicomotoria come suo specifico modo di essere, che risente di tutta la storia affettiva, anche la più profonda, e investe tutti i parametri dell’ambiente (spazio, tempo, oggetti, persone). Non predilige quindi alcun settore di competenza, di sviluppo, di esperienza e di espressione della persona, bambino o adulto, considerandoli tutti di pari valore. Si occupa della relazione con l’altro, coetaneo e adulto, fornendo gli strumenti necessari per affrontarla positivamente, diversificandoli in rapporto all’età .
La Pratica Psicomotoria è finalizzata ad accogliere e rispondere ai bisogni del bambino, aiutandolo nel suo normale percorso evolutivo oppure anche in situazioni di difficoltà . Favorisce lo sviluppo delle potenzialità espressive, creative e comunicative, riferite sia all’ambito motorio che a quello simbolico/cognitivo e affettivo/relazionale.
Nella sala di psicomotricità il bambino può ricevere ascolto ed aiuto ai propri bisogni, sia che si collochino nell’ambito del normale sviluppo, sia che siano nell’area del disturbo, della difficoltà (di relazione, comunicazione, cognitiva, ecc.). Aiutando il bambino ad affrontare le difficoltà , piccole o grandi, di un percorso complesso come quello della crescita, si intende favorire e conservare, o far ritrovare, quell’equilibrio armonico sul piano psico-fisico e nel rapporto con gli altri e il mondo, che soggettivamente si identifica con lo stato di benessere. In questo senso la Pratica Psicomotoria si ritiene soprattutto un’attività propria dell’ambito della salute, finalizzata al mantenimento della stessa attraverso l’individuazione precoce e l’intervento preventivo sugli stati di “crisi”. Individuare precocemenete le difficoltà può permettere di cercare e fornire in tempo adeguato l’aiuto necessario; ciò può evitare il successivo disturbo.
Agli adulti la Pratica Psicomotoria può fornire elementi utili per cogliere le espressioni del bambino, arricchendone le capacità di lettura sia sul piano simbolico che nella dimensione non verbale, terreno di comunicazione privilegiato nell’età infantile; può dare anche occasione di rivedere le proprie posizioni, modalità e relazioni in riferimento ai bisogni del bambino e al proprio ruolo educativo. Per gli operatori della scuola può rappresentare un’occasione di formazione e di aggiornamento. La possibilità di rivedere e ripensare le modalità di relazione del bambino con i coetanei, con l’adulto, di rapporto con gli oggetti, i materiali, le attività , se stesso, stimola una serie di interrogativi e di approfondimenti. Emerge di solito un atteggiamento di ricerca attiva, una disponibilità a pensare ed attuare cambiamenti nel tipo di relazione, di attenzione, di programma col bambino, la tendenza ad una maggiore personalizzazione del progetto educativo. La diversità di ruolo (educatore/insegnante/genitore e psicomotricista) è reciprocamente arricchente, crea possibilità nuove di scambio e di comunicazione per un fine comune.
La proposta della Pratica Psicomotoria offre quindi ai bambini la possibilitĂ di uno spazio di crescita integrativo a quello scolastico e familiare, differenziato da essi, ma allo stesso tempo complementare e permette di offrire agli adulti che lo accompagnano nel suo percorso di crescita (genitori ed educatori-insegnanti) la possibilitĂ di approfondire la conoscenza del bambino e di seguirne lÂ’evoluzione durante lÂ’esperienza psicomotoria.
La Pratica Psicomotoria si rivolge, per l’aspetto educativo-preventivo, ai bambini fino agli 8 anni circa. Per il bambino costituisce un’esperienza di tipo corporeo, ma non solo; uno spazio di espressione delle proprie potenzialità e capacità (creative, comunicative, motorie, simboliche, ecc.) e di ricerca di nuove tappe da conquistare (sperimentazione, ideazione, realizzazione, trasformazione). Poiché la ricerca è già parte integrante del percorso di crescita dei bambini (esplorazione, sperimentazione, ecc.), non è necessario normalmente stimolare tale processo, ma è necessario permetterlo e sostenerlo, curando le condizioni materiali (spazio-temporali e strutturali) e affettivo-relazionali in cui esso avviene, facendo attenzione alla loro adeguatezza al livello di sviluppo del bambino. Laddove si manifestano difficoltà , si tratta di intervenire perché sia superato l’ostacolo e sia permesso il refluire del normale processo.
In ambito rieducativo la Pratica Psicomotoria è rivolta a bambini in età anche superiore agli 8 anni che presentino difficoltà nella strutturazione dello schema corporeo e dell’immagine di sé, nella comunicazione o negli apprendimenti, per danno neuromotorio e/o per disturbi nell’area cognitiva e/o affettivo-relazionale. Per la competenza all’aiuto psicomotorio è previsto un ulteriore specifico iter formativo oltre alla formazione triennale.
Dal punto di vista tecnico è specifico dell’intervento psicomotorio avvalersi di spazi, di tempi, di materiali, delle competenze dello psicomotricista, e di una “situazione relazionale” volta all’accoglienza e all’ascolto dell’altro. Attraverso l’accoglimento dell’espressività psicomotoria del bambino lo psicomotricista può modificare spazi, mettere a disposizione i materiali, per facilitare l’integrazione tra esperienze motorie, affettive e cognitive, in un processo dinamico che comprende e valorizza la potenzialità produttiva e creativa dell’interscambio nel gruppo. Proprio in virtù dell’unicità e originalità dell’espressività psicomotoria di ogni bambino non esiste una possibilità di standardizzazione dei percorsi; i percorsi di attività in sala di Pratica Psicomotoria sono diversificati e lo psicomotricista può seguirli grazie ad un adeguato rapporto numerico (piccoli gruppi di bambini). Nel gruppo dei bambini è facilitata la comunicazione, lo scambio, le forme di collaborazione e di cooperazione, nel rispetto di se stessi e degli altri, attraverso una valorizzazione delle differenze individuali piuttosto che una loro inibizione in favore dell’omogeneità .
Per l’attività di Pratica Psicomotoria è necessaria la disponibilità di una sala con specifiche caratteristiche e attrezzature.
LÂ’allestimento della sala fa riferimento alle tappe maturative dello sviluppo:
- spazio per il gioco senso-motorio (maturazione motoria)
- spazio per il gioco simbolico (maturazione affettiva)
- spazio per le attivitĂ di rappresentazione (decentrazione e maturazione cognitiva)
Spazio per il gioco senso-motorio:- materiale: spalliera, materassi, scivolo, ecc.
- finalità : facilitare la sperimentazione del piacere senso-motorio a livello propriocettivo, enterocettivo, labirintico, attraverso la possibilità di salti da diverse altezze, di giochi di equilibrio/disequilibrio, di scivolamenti, di rotolamenti, di trascinamenti, ... in una situazione di sicurezza data dalla presenza dell’adulto, che allestisce lo spazio in maniera adeguata e “riconosce” le espressioni spontanee del bambino. Un grande specchio di fronte a questo spazio permette ai bambini di “vedersi” nelle loro sperimentazioni senso-motorie.
Spazio per il gioco simbolico:- materiale: parallelepipedi e cubi in gommapiuma colorati, teli colorati di diverse dimensioni, peluches, cuscini morbidi, ...
- finalità : possono essere utilizzati per costruzioni da “vivere” attraverso la via corporea (costruire, trasformare, distruggere, ricostruire); l’utilizzo richiede l’attivazione di movimento per sollevare, spingere, trascinare, lanciare, sovrapporre, ... e, insieme, la progettazione e la realizzazione del gioco stesso. Lo psicomotricista in questo spazio supporta la realizzazione del progetto intervenendo direttamente se necessario (nel costruire, nel modificare, nel disporre materiali, ...), facilitando l’espressione dell’immaginario dei bambini e accogliendo (riconoscendo) le emozioni che emergono.
Spazio per le attivitĂ di rappresentazione:- materiale: per modellaggio, per disegno, per costruzioni (legnetti multipli e sottomultipli)
- finalitĂ : in questo spazio lo psicomotricista supporta lÂ’attivitĂ dei bambini per facilitare lÂ’apertura al pensiero operatorio, vale a dire alla capacitĂ di pensare e di mettere parole senza il totale coinvolgimento dellÂ’agire.
La Pratica Psicomotoria offre anche agli adulti la possibilità di affrontare una ricerca personale sulla comunicazione, la relazione, l’espressività somatica e le emozioni, attraverso esperienze di tipo pratico e teorico. L’espressività e il linguaggio del corpo possono costituire per gli adulti un importante canale di riappropriazione di livelli espressivi e comunicativi ormai inutilizzati, ma fondamentali per il proprio benessere psicofisico e per la relazione con quelle fasce d’età che li utilizzano invece in maniera prevalente (ad esempio i bambini). La comunicazione non verbale, la relazione tonico-emozionale, sono in grado di avvicinare all’altro passando attraverso una migliore percezione di sé; come si può “ascoltare” l’altro se non si può ascoltare se stessi? Tali attività , che si rifanno ai principi fondamentali della Pratica Psicomotoria, comprendono momenti di lavoro pratico e momenti di discussione; sono aperte in particolare a tutti coloro che per motivi personali o familiari si trovano in relazione con i bambini e desiderano trovare forme più soddisfacenti di rapporto con loro.