Il Labirinto e la Piazza

Giacomo Marcacci

L'ateniese Dedalo costruisce a Creta un edificio che nasconde dietro la pietra sia il mistero (il tracciato per la danza) sia la vergogna (Asterio, il Minotauro) Da allora, e fino ad oggi, il mistero � anche ci� di cui ci si vergogna.
Roberto Calasso - "Le nozze di Cadmo e Armonia "


Da quando l'umanit� ha scelto di stanziare in territori definiti, ha realizzato due principali categorie di edificazioni ad uso sociale: il labirinto e la piazza.

Il labirinto, da Cnosso in poi, passando per il Castello Kafchiano rappresenta l'edificio costruito per gestire un potere di pochi, funzionale a deviare, confondere, obnubilare le domande, i dialoghi, il pensiero creativo, le istanze di libert� e di scambio relazionale, labirinto che diviene il contenitore del mistero, di ci� che blocca il processo di conoscenza dell'intera realt� sociale.

Nel labirinto la diversit� viene occultata, poich� il labirinto confondendo e disperdendo non consente il confronto, e di conseguenza l'"altro da te" diventa vergogna su cui depositare tutto il disagio di una comunicazione impossibilitata, pervertita, malata. Il labirinto diventa quindi lo strumento che condiziona tutte le dimensioni di vita, in quanto offre un modello sul quale lo stesso individuo giunge a configurarsi, e ci� conduce necessariamente ad una interpretazione della societ� intesa come sommatoria di tante individualit� labirintiche, scisse e confuse tra loro.

In questa situazione tutto tende a trasformarsi in mistero inaccessibile tra gli individui, ed il conflitto perenne alla ricerca spasmodica del potere diviene la modalit� reiterata di convivenza tra le persone.

 

Al contrario, la piazza nasce come posto che non viene occupato da nessuno, perch� tutti ne possano usufruire. � quindi il simbolo efficace di una societ� che si riconosce nella sistole e nella diastole dell'imprescindibile binomio diritti - doveri tra pari sul quale fondare il cuore del convivere collettivo.

La piazza esprime il luogo preposto all'incontro con l'alterit�. La piazza cio� permette il confronto, che � l'essenza della democrazia, la forma di potere in grado di riconoscere nella diversit� un valore essenziale.

 

Tutte le edificazioni sono centrali per la libert� e la democrazia future, e tutte possono essere "piazza" o possono trasformarsi in "labirinto".


Conseguentemente a queste caratterizzazioni esse potranno favorire il determinarsi in "piazza" o in "labirinto" di un'innumerevole serie di edificazioni sociali che direttamente o indirettamente dipendono da loro, come ad esempio i Centri che si occupano di Handicap, da sempre in bilico tra l�occultamento di odierni misteriosi minotauri di cui vergognarsi, e luoghi di servizio e di incontro per e tra cittadini.

Tutta la realt� sociale � chiamata ad impegnarsi affinch� si possano realizzare tante piazze nelle quali convenire, e soprattutto i Rappresentanti delle Istituzioni, che in prima istanza ricevono la delega sociale di occuparsi delle realizzazioni della collettivit� � importante che possano elaborare l�eterna ed inconciliabile contrapposizione tra piazza e labirinto.

 

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